“Credo che attraverso un pizzico di amore in più per il patrimonio culturale si possano riscoprire a catena una serie di valori molto profondi del nostro vivere, della nostra società e anche di noi stessi. Diventa tutto molto più divertente se noi riconosciamo la bellezza nelle cose piccole. Come si fa sennò a dire "amiamo il paesaggio", "amiamo i muretti a secco", "amiamo le recinzioni", "mettiamo bene gli alberi dove devono essere messi"? Non possiamo avere una gestione del territorio e delle nostre città se non amiamo le cose piccole. Non possiamo andare avanti per grandi opere, per amore di castelli o di cattedrali; dobbiamo amare i marciapiedi, i sassi, le lastre delle nostre strade; ogni elemento dovrebbe essere posizionato con amore, con intelligenza”.
Il docufilm “Funtaneris” si apre con queste parole, una precisa dichiarazione d’intenti che nei contenuti ribadisce le linee guida dell’intera ricerca e che nella forma, invece, definisce la spontaneità e la passione con cui i protagonisti hanno affrontato questo capitolo del lavoro.
Diretto da Massimo Gasole e prodotto da Illador Film, il film porta gli spettatori a condividere le centinaia di chilometri percorsi durante le riprese: in un’atmosfera da road movie i paesaggi e i luoghi dell’acqua diventano protagonisti di un racconto coinvolgente in cui i momenti di riflessione sul tema e sul senso più ampio dell’occuparsi di beni culturali si alternano alle testimonianze vive ed emozionanti raccolte sul campo.
Un’atmosfera da road movie con protagonisti i luoghi dell’acqua
Funtaneris
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